“Su e giù per i maggenghi”
Gara di corsa in montagna non competitiva su terreno tecnico prevalentemente boschivo, nata dalla volontà di un gruppo di ragazzi poco a piombo di rivalorizzare gli antichi sentieri, sempre più abbandonati, scavati con fatica dai nostri nonni nella valle del Bòoc.
La location è la media montagna sopra il comune di Castione Andevenno, sulle pendici dei Monti Rolla (2277 m slm) e Canale (2522 m slm), situati sul versante Retico medio-valtellinese a poca distanza dal maestoso picco glorioso (Monte Disgrazia, 3678 m slm).
L’asfalto non si tocca quasi mai, ma se siete ingarellati con il trail qui ce n’è per tutti: verticalisti-locomotiva possono provare a far saltare il banco da subito, mentre i discesisti-mazinga hanno negli 800 m- finali la possibilità di aprire le ali. Se invece volete godervela, beh, in tre ore di limite c’è pure il tempo di tirar fuori il cavalletto e fare un paio di scatti al foliage!
La partenza avviene presso il centro Polifunzionale di Castione Andevenno, luogo di incontro e grandi feste di paese. Si sale subito lungo il caratteristico Risch ove si svolge anche la famosa BurèlaRace (Ultimo sabato di novembre, reato perderla!). Attraversato il centro di Castiun ci si addentra in boschi di castagni, una volta terrazzati, fino alle case di Bergum, per poi salire ripidi e su terreno tecnico per la Ualena di Dòs fino ad una selletta denominata Gagìn.
Da qui la gara prosegue su una single track pianeggiante che si addentra ancor più nella selvaggia Valle del Boco, fino ad attraversare il torrentello Primulàs e salire ancora ripida e tecnica fino a Gàcc, dove una lapide posta sulle case in rovina ricorda due partigiani morti nella resistenza. Passato un altro gruppetto di case in rovina ci si congiunge al sentiero principale della valle, dove è possibile osservare in piu punti l’antico ciottolato costruito con fatica per raggiungere con il bestiame prima i maggenghi della media montagna, e poi gli alpeggi di alta quota.
Castagni e faggi lasciano pian piano posto alle conifere mentre il sentiero sale largo lambendo i maggenghi dei Margei (si, proprio quelli delle capre) e dei Scùi. Dopo aver attraversato un rivolo detto Rungia di Riis, poche ultime curve vicine al solco vallivo principale ove è richiesto il superamento di due grossi ‘Teul’ (Pino Silvestre) tramite scanalature ricavate nel tronco, conducono al ripido maggengo denominato La Paiusa.
Qui un ristoro permetterà di recuperare energie preziose e buttar giù benzina, perché anche se la salita è andata inizia ora la parte più tecnica, che si svolge in traverso ascendente verso Est su una stretta single track a tratti un poco esposta. Tra ‘ualene’ (che non sono cetacei ma tipici elementi morfologici) da attraversare e strappetti in salita ripida si va a doppiare il mistico DòosMezzàn, dove chi ha tempo può godersi la vista, per reperire poi una recente stradina tagliafuoco.
Si attraversa il maggengo abitato di Ciazzò, con bella vista sulla Media Valtellina e le Alpi Orobie. Un chilometro in discesa su sterrata permette di tirare un attimo il fiato passando dalle borgate di Soverna e Ligari, dove un secondo ristoro permette di buttar giù liquidi e caricarsi per il rush finale. Da qui inizia la picchiata su sentiero (‘Ocio ai Caneueli’) alla frazione di Prèe, poi con un tratto più ripido e scivoloso (antico ciottolato levigato dai passaggi) si attraversa Mangialdo e poco dopo Cadoli sempre giù a tutta, per poi scendere su traccia meno ripida fino al bosco piano denominato Ciani d’Ambrugn.
Ignorate le numerose castagne, non è il momento dei braschèe ma del ‘’full gas’’. Ormai ci siamo, e in poco tempo, stanchi ma felici, vedrete comparire i tetti di Castione, dove si riprende il Risch percorso qualche ora prima (si spera) e si taglia il traguardo!
Tutto chiaro? Pensate sia finita? … Fossimo in voi non sottovaluterei più di tanto il terzo tempo a Castiun!!